DRAMMA SACRO Omaggio al Mantegna
di Lucia Baldini
Immagini in movimento delineate dalla caratteristica comune di parti di corpi maschili svestite o velate da drappi neri e rossi.
Un mondo dietro cui si nascondono altri mondi possibili, quelli “immaginati e i non mondi”.
Uno sguardo che esplora l’orizzonte conoscitivo e dilata la vista sulla realtà e sull’uomo in particolare, con un’attenzione al dettaglio rimuovendo lo stupore di fronte all’esistente.
Il tempo e lo spazio come dimensioni che contengono significati inafferrabili dalla nostra cronologica prospettiva quotidiana, l’idea del rito e della cerimonia come “porta” o “ponte” verso un qualcosa di parallelo che non è possibile definire.
Un gioco di avanzamenti dove l’osare si fa scudo di immagini che si evolvono nella scoperta di nuove possibilità. Come scoprire nuove conoscenze erotiche attraverso una maggiore disinibizione e fiducia del proprio agire in relazione allo scambio con l’altro corpo e con le nuove esperienze emotive, prendendo gradualmente consapevolezza delle possibilità di interazione e di capacità di evolversi della comunicazione e nella gratificazione crescente del risultato. Attraversare queste sensazioni e arrivare a fondo nel lavoro è stata la vera scommessa e l’obiettivo più forte su cui confrontarsi.
Un rapporto con un uomo dai connotati insoliti. Una ricerca e una voglia di scambio emotivo ed erotico dove la mia fisicità assume un ruolo di creatore/spettatore e non di coprotagonista. Un nuovo modo di dare piacere e di riceverne dove i corpi hanno nuovi ruoli. Un’apparente Mia passività fisica che invece si appaga del creare una diversa forma di piacere per l’Altro attraverso le mie creazioni che si materializzano con le richieste di movimenti e le Sue disponibilità crescenti.
Un uomo nudo, finalmente nudo da ogni resistenza che si è abbandonato pienamente lasciandomi assaporare il piacere del suo piacere fino a portarlo ad uno stato di estasi trasfigurandolo in un immagine di morte dolce. I suoi occhi coperti da un leggero tessuto nero che lascia leggere il passaggio delle emozioni.
Lo sguardo femminile interprete della nudità dell’uomo svelandone la vulnerabilità e la fragilità quasi a metafora della fragilità dell’umanità stessa. (Lucia Baldini)
Edizioni Il terzoocchio